
Bonus mobili, agevolazioni per l’arredamento: le novità del 2016
Si è tanto parlato, durante lo scorso anno, del così detto “bonus mobili e arredi“, con l’obiettivo di incentivare l’acquisto dei componenti d’arredo e incrementare il settore dell’edilizia e dell’indotto connesso all’ambiente del design e della manifattura mobilificia. Questo bonus è stato, però, prorogato anche per tutto il 2016.
L’agevolazione consente, dunque, la detrazione fiscale, sul prezzo finale d’acquisto, sostenuto per i mobili e gli arredamenti con qualche novità: essa riguarda, anche, gli elettrodomestici, con classi energetiche non inferiori alla A+ e alla A per i forni. Questo, pertanto, consente un notevole risparmio, fino al 50% della spesa da effettuare. Ovviamente, tale detrazione può essere richiesta solo da chi soddisfa determinati requisiti, quindi occorre prestare attenzione a non farsi ingannare e tentare dal cosiddetto “acquisto facile”. Il massimo costo ammesso e detraibile è di 96 mila euro ed è applicabile, in prima battuta, in presenza, ad esempio, degli interventi di ristrutturazione per l’abitazione a cui sono destinati gli arredamenti che si intende acquistare.
Non ci sono indicazioni precise in merito alla tempistica da rispettare per l’acquisto dei complementi, in relazione all’inizio dei lavori di ristrutturazione, ma è stato chiarito, da un’apposita circolare ministeriale, che è possibile effettuare la spesa precedentemente al primo pagamento dei lavori ma solo posteriormente alla data di inizio lavori, il che pone delle limitazioni a chi è costretto a rinunciare a un’occasione allettante per l’acquisto di un arredo solo perché l’impresa, per esempio, ha avuto un ritardo con i lavori.
Chi può usufruire delle nuove detrazioni fiscali? I soggetti a cui è destinato tale vantaggio saranno non solo i proprietari degli immobili ma, a differenza del 2015, anche i titolari degli altri diritti reali di godimento del bene ovvero gli usufruttuari, gli inquilini locatori, quelli che utilizzano l’immobile in comodato d’uso e, infine, anche i lavoratori autonomi, purché siano mobili destinati non all’attività o alla rivendita ma per la propria abitazione privata. Inoltre, come specificato pocanzi, il bonus riguarda sia gli arredi che gli elettrodomestici. Ma cosa si intende per mobili e arredi? Armadi, comodini, tavoli, sedie, letti, vengono inclusi nell’elenco dei componenti per cui è possibile richiedere la detrazione, mentre non vi rientrano le porte, le tende, i pavimenti.
E’ opportuno, allora, fare una considerazione: a queste condizioni è evidente che il bonus risulti conveniente non solo per il privato cittadino, ma anche per tutta la filiera manifatturiera che costituisce la parte fondante della vera produzione degli arredamenti made in Italy. Da uno studio condotto alla recente Fiera Internazionale del Mobile, si è riscontrato un incremento nella produzione artigianale dei complementi d’arredo, a cui senz’altro ha contribuito anche la riscoperta del “made in Italy”. Ogni arredo diventa, quindi, un pezzo raro, contraddistinto da un design artigianale che lo rende unico e che lo porta ad assumere il ruolo di protagonista della casa: un arredamento senz’altro ricercato, classico o moderno e, allo stesso tempo, alla portata di tutti.
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